mercoledì 25 novembre 2009

LA RIFORMA UNIVERSITARIA Prima parte

Continuando con la storia della formazione infermieristica, si giunge finalmente agli anni novanta. In quegli anni si ha una generale riforma dell’insegnamento universitario, in particolare per adeguare le lauree al sistema già modellato a livello europeo.
Questo modello prevede l’attuazione di un percorso formativo su due livelli. Il primo di tre anni e il secondo, specialistico, di due. Inoltre prevede l’omogeneizzazione dei corsi di studio e l’istituzione dei Crediti Formativi Universitari ( CFU ).
Anche il corso di studi per diventare infermieri passava negli stessi anni novanta dalla formazione equiparata a corsi di formazione professionale istituiti dalle Regioni, alle Università. Questo passaggio non fu del tutto indolore e immediato, specie per quanto riguarda l’istituzione della Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ( il secondo livello biennale ) che permetteva l’accesso alla dirigenza delle professioni sanitarie. Questa istituzione è stata ostacolata da altri laureati ( medici in primo luogo ) che sedevano in Parlamento.
Vediamo quali sono state le tappe legislative:
Con la Legge 341 del 9 novembre 1990 si riformano gli ordinamenti didattici universitari e con la stessa legge si istituiscono i percorsi formativi universitari per le professioni sanitarie che comprendono non solo gli infermieri, ma anche altre professione orbitanti nella sanità ( esempio tecnici di radiologia, di laboratorio ecc. Attualmente sono 22 ).
Il Decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica ( MURST ) del 2 dicembre 1991 istituisce il Diploma Universitario in Scienze Infermieristiche e contiene una tabella aggiuntiva ( la XXXIX - ter ) dove è inserito il relativo ordinamento didattico del D.U.S.I. Da notare che rimane tuttavia aperto per alcuni anni il canale di formazione regionale in parallelo a quello universitario.
C’è da dire che se da una parte il diploma universitario garantiva una formazione professionale a livello universitario, si era ai primi anni di istituzione e l’organizzazione didattica era alquanto carente. D’altra parte il non aver chiuso il canale regionale della formazione professionale ha permesso che si continuasse a diplomare infermieri acculturati professionalmente spesso unicamente sulle esigenze delle singole USL in cui si effettuavano i corsi.
La prossima volta vedremo, fino ai giorni nostri, i cambiamenti legislativi attuati per rendere la professione infermieristica autonoma.

Se avete domande sono a disposizione
Alla prossima!
Infermierando

sabato 5 settembre 2009

ADDIO CARLO

E' morto Carlo Calamandrei, grande maestro di infermieristica e innovatore assoluto di questa professione troppo spesso maltrattata.
E' stato il primo a dare un'impronta scientifica alla nostra professione cercando di renderla in qualche modo simile a quella nord americana e canadese.
Ho seguito le sue lezioni assolutamente innovative circa un anno fa e ho provato la sensazione di essere vicino ad un grande assoluto nel nostro campo.
Merito suo sono la diffusione dei testi americani e inglesi che riguardano la mia professione.
Allora e ancora sono più avanti rispetto all'attuale realta lavorativa.
Quest'ultima considerazione è solo a demerito della classe dirigente, ad ogni livello rappresentata, attuale e passata.
Riposa in pace Carlo, hai fatto tanto per noi e non possiamo non esserti riconoscenti per questo.
Che tu sia fra le braccia di Dio!

venerdì 24 aprile 2009

RIPRESA DELLE PUBBLICAZIONI

E' imminente la ripresa delle pubblicazioni dei post sulla professione infermieristica.
Ricordo ai lettori che si avventurano in questo blog che qui si parla solo di professione infermieristica e che, per ora, si parla di storia della professione.
Mi dispiace per chi mi ha chiesto pareri legali o similaria, ma non sono esperto di questioni legali.
Anzi, direi che in Italia le questioni legali, anche quelle legate alla mia professione, sono molto spesso interpretabili a seconda di chi interpreta, senza arrivare a quella autentica interpretazione che poi costituisce legge. In Italia molto spesso non conta l'interpretazione della norma, ma la forza che ha chi cerca di aggirare la norma!
A quelli che mi hanno posto quesiti di questo genere dovrei consigliare di chiedere al collegio di appartenenza che si paga anche per avere pareri legali.
Chiedetemi invece le cose che riguardano la storia della mia professione, dove sono un pochino più ferrato.
Se avete domande sono a disposizione
Saluti e buona futura lettura!
Infermierando

mercoledì 6 agosto 2008

LAUREA SPECIALISTICA

Interrompo il riposo estivo per comunicare a chi è interessato che l'Università di Cagliari ha istituito per l'anno accademico 2008-2009 il corso di laurea specialistica in scienze infermieristiche.
Buona estate a tutti!
Infermierando

venerdì 13 giugno 2008

FINALMENTE INFERMIERI!

La dicitura “Infermiere Professionale” che ha contraddistinto la professione infermieristica, sparisce nel 1994 per effetto del Decreto Legislativo N° 739. Da quel momento l’infermiere non è più “professionale”, ma infermiere e basta, con il profilo che scaturisce dal Decreto sopra citato. Nei tre articoli di cui è composto il decreto, vi è pure affermata l’equipollenza del titolo di infermiere conseguito con le scuole regionali negli anni precedenti, con quello rilasciato dall’università agli infermieri, dopo l’istituzione del diploma universitario in scienze infermieristiche.
Si può quindi affermare che l’infermiere, pur con molte angolature nebulose, possiede un autonomo profilo professionale che finalmente lo distingue nettamente da altre figure infermieristiche molto spesso simili solamente per via della stessa divisa indossata.
Ma è con la Legge N° 42 del 1999 che si hanno le distinzioni maggiori. Intanto con questa legge sparisce l’ormai mitologico “mansionario” degli infermieri, rendendo questa figura autonoma per quanto riguarda l’assistenza infermieristica generale.
Se autonomia vi è, la professione infermieristica non è più “ausiliaria” ( del medico in particolare ), ergo NON possiamo definirci “paramedici”!
Cari lettori, quindi dal 1999 non ha nessun senso appellare l’infermiere come paramedico.
A scanso d’equivoci ( e ad uso dei signori giornalisti ), ripeto il concetto: dal 1999 l’infermiere NON è un paramedico, è infermiere e basta!
Ma se questo non basta, a coronare il discorso dell’innalzamento della professionalità, interviene la legge N° 251 del 2000. Questa breve legge, 7 articoli in tutto, dicono chiaramente che l’infermiere è un PROFESSIONISTA AUTONOMO. E’ quello che mancava per rendere l’infermiere italiano equiparabile, dal punto di vista legislativo, a quello europeo. Non voglio citare altri stati extra europei, quali il Canada e gli Stati Uniti che hanno raggiunto, nell’assistenza infermieristica, professionalità elevatissime e sono assunti da decenni come esempio nel resto del mondo per quanto riguarda la ricerca scientifica.
L’infermiere professionista e autonomo è quello che viene fuori, purtroppo molto spesso solo sulla carta, dalle leggi italiane in materia. Professionismo e autonomia sono il traguardo che si pone la maggior parte degli infermieri italiani nel loro impegno quotidiano per far emergere la professione dall’angusto angolo dove è stata per molti decenni relegata. In quest’angolo è stata costretta molto spesso e volentieri dai medici e dai mass media, ma anche dagli stessi utenti del sistema sanitario nazionale, indotti alla confusione fra diverse figure di lavoratori presenti in ambito sanitario.
La prossima volta partiremo dalla considerazione dell’infermiere autonomo e professionista per descrivere come si diventa infermieri e per fare cosa.
Se avete domande, sono a disposizione.
Alla prossima!
Infermierando