sabato 31 maggio 2008

DAL 1974 AL 1999

Dal punto di vista qualitativo lo studio delle materie infermieristiche intorno agli anni settanta si distingue dagli anni precedenti per l’aggiunta di materie nuove e più qualificanti. Ma è con l’entrata in vigore del DPR N° 225 del 1974 che si ha la modifica sostanziale delle mansioni infermieristiche. Figurano da quella data in poi, lo studio dei piani di lavoro infermieristici e l’educazione sanitaria. Ma ancora più importante è l’introduzione nel lavoro infermieristico del concetto di soddisfazione delle esigenze psicologiche e relazionali del paziente e la partecipazione alla ricerca scientifica.
Ma non è tutto oro quello che luccica!
Infatti tutti questi bei concetti moderni e innovativi ( per l’Italia ) di assistenza infermieristica, sono di fatto ingabbiati in ciò che lo stesso decreto dispone qualche rigo più sotto e che tutti gli infermieri professionali conoscono col nome di MANSIONARIO.
Il famigerato mansionario disponeva infatti in un elenco preciso tutte le azioni lecite per l’infermiere professionale. Tutto ciò che non vi era elencato risultava di competenza medica. Ancora una volta si cerca di definire con righe ben precise e spesse cosa può e cosa non può fare l’infermiere che di fatto risulta impedito in ogni forma di autonomia decisionale. Naturalmente le cose che poteva fare erano ben poche, fortemente limitanti per una professione in fase evolutiva ed essenziale nel panorama della sanità del periodo. Una serie di mansioni disegnate oltretutto sulle esigenze del lavoro del medico che risultava ancora una volta il punto centrale dell’assistenza sanitaria.
La piena maturità professionale degli infermieri è stata fortemente ostacolata da questa rigida gabbia legalizzata costruita sulle mansioni: Mi spetta, non mi spetta!
Poca testa e molte gambe e braccia insomma!
Questa specie di vademecum delle azioni ad uso infermieristico ( ed abuso dei medici in più di un’occasione ), ce lo siamo portati sulla gobba fino alla sua definitiva e mai sufficientemente lodata abolizione.
La morte del mansionario è avvenuta per mezzo della legge N° 42 del 1999.
Ma bisogna fare un passo indietro. Torniamo al 1994, quando con il decreto N° 739 viene definito il profilo professionale dell’infermiere. Finalmente da questa data in poi si ha una definizione certa di cosa è e cosa fa l’infermiere con il possesso del diploma universitario.
Nell’articolo 1 viene definito il profilo dell’infermiere che è responsabile dell’assistenza generale infermieristica e le cui attribuzioni principali sono la cura, la riabilitazione la prevenzione e l’educazione sanitaria.
Nello stesso decreto sono da rimarcare alcune parti fondamentali che si possono riassumere in queste attribuzioni infermieristiche:
§ Identifica i bisogni di assistenza infermieristica e formula i relativi obiettivi.
§ Pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico.
§ Agisce sia individualmente, sia in collaborazione con altri operatori sanitari e sociali.
§ Può lavorare in regime di dipendenza sia nel pubblico che nel privato, ma può lavorare anche in regime libero-professionale.
§ Per l’espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell’opera del personale di supporto.


In questi 5 punti fondamentali si scorge un embrione di autonomia professionale. E’ un piccolo passo avanti che si concluderà in realtà solo con la legge N° 251 del 2000, ma che ha le sue radici in questo decreto.
Dal punto di vista politico, se da una parte si è spinto tanto per migliorare la professione infermieristica, per renderla autonoma e per portarla ad un livello pari almeno a quello della media europea, dall’altra si è assistito ad una vera e propria battaglia fatta da molti medici che sedevano e siedono in Parlamento per far naufragare questa richiesta legittima di autonomia professionale. Questo forse perché l’autonomia dell’infermiere toglie una qualche percentuale di potere dei medici. O forse anche perché, come già spiegato qualche tempo fa, l’infermiere ignorante e sgobbone fa comodo in molte occasioni.
Sta di fatto che se si scorge una certa autonomia infermieristica nel decreto 739/94, solo dopo 5 anni con la legge 42/99, viene abolito il cosiddetto mansionario che ingabbiava l’infermiere escludendolo da qualsiasi potere decisionale. E questo solo per merito della strenua battaglia dei signori medici ( mascherati da politici ) contro gli infermieri.
Ma non si deve dare tutta la colpa ai medici. Anche molti infermieri hanno prestato il fianco a questo massacro della professione, perché a volte fa comodo non pensare.
E’ più facile che altri decidano per conto nostro, specie se sappiamo che decideranno a nostro favore e sulle spalle di un collega magari un po’ rompiscatole, solo perché vuole cambiare le cose. In molti casi che personalmente mi sono capitati, si trattava di infermieri con molti anni di servizio e che godevano di privilegi particolari. Ma quando mai potevano pensare che le cose potessero cambiare in meglio per tutti e non solo per loro!
E’ ora di far cambiare aria alla professione e gli infermieri laureati hanno in questo un ruolo fondamentale!
Alla prossima!
Infermierando

4 commenti:

Unknown ha detto...

Leggendo quanto ha scritto, sono rimasta colpita e fiera delle lotte compiute e dei cambiamenti che siete riusciti a garantirci.
Senza di voi, noi, saremmo oggi ancora legati all'idea di mestierante alle strette dipendenze del medico.
Le scrive una giovane studentessa, convinta della propria scelta e orgogliosa di intraprendere questa professione, che ha mio avviso, dovrebbe essere considerata più una vocazione. Ringrazio lei, e tutti quelli che ci hanno resi autonomi,premurandomi di proteggere ciò che ci è stato regalato.

Gabry ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Gabry ha detto...

Purtroppo non tutti i cittadini conoscono la nostra storia; a dire il vero non la conosce bene nessuno, neppure il personale medico, i direttori generali quelli sanitari e quelli amministrativi, i tecnici, i segretari, gli OSS, gli OTA, gli OSA, gli ausiliari... Se ci fosse più consapevolezza in questo paese non daremmo tante cose x scontato. La maggioranza della gente non sa minimamente di cosa ci occupiamo, o meglio, pensa che siamo gli addetti ai pappagalli, alle buste x le urine, alle cure igieniche e alla dispensazione del vitto ...tutte attività, tra le altre cose, che non sono più di competenza infermieristica dal 1994 (nel resto d'europa dal 1967)..., ma che x errata conoscenza delle leggi vigenti (e non aggiungo altro) e, in generale, dell'evoluzione della prof. Infermieristica, continuano ad essere attribuite a noi...

Gabry ha detto...

Purtroppo non tutti i cittadini conoscono la nostra storia; a dire il vero non la conosce bene nessuno, neppure il personale medico, i direttori generali quelli sanitari e quelli amministrativi, i tecnici, i segretari, gli OSS, gli OTA, gli OSA, gli ausiliari... Se ci fosse più consapevolezza in questo paese non daremmo tante cose x scontato. La maggioranza della gente non sa minimamente di cosa ci occupiamo, o meglio, pensa che siamo gli addetti ai pappagalli, alle buste x le urine, alle cure igieniche e alla dispensazione del vitto ...tutte attività, tra le altre cose, che non sono più di competenza infermieristica dal 1994 (nel resto d'europa dal 1967)..., ma che x errata conoscenza delle leggi vigenti (e non aggiungo altro) e, in generale, dell'evoluzione della prof. Infermieristica, continuano ad essere attribuite a noi...